Una Sezione del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (DSSUI) si occupa
specificamente di quanto concerne i profughi e migranti. Questa sezione è posta ad tempus
sotto la guida del Sommo Pontefice che la esercita nei modi che ritiene opportuni (Statuti,
Art. 1, §4).
Il Santo Padre, nel Suo esercizio di guida della Sezione del DSSUI, che si occupa
specificamente di quanto concerne i profughi e migranti (Cfr. Statuto, Art. 1, § 4), ha
nominato Sotto-Segretari del suddetto nuovo Dicastero il Rev.do Padre Michael Czerny, S.J.
ed il Rev.do P. Fabio Baggio, C.S..
Compagno di Missione
La congregazione dei Missionari OMI, ritiene parte integrante dell’evangelizzazione l’impegno per la Giustizia, la pace e l’integrità del Creato. A tal fine ha un ufficio presso la Casa Generale ed ha prodotto il documento “Compagno di Missione” che ispira il servizio degli Oblati.
DICASTERO per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (DSSUI)
La Chiesa e la Santa Sede indicano le linee guida sul pensiero di JPIC nello Statuto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale voluto da Papa FRANCESCO che nei primi paragrafi dell’articolo 1 dice che: “§1. Il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale assume la sollecitudine della Santa Sede per quanto riguarda la giustizia e la pace, incluse le questioni relative alle migrazioni, la salute, le opere di carità e la cura del creato.” e che “§2. Il Dicastero promuove lo sviluppo umano integrale alla luce del Vangelo e nel solco della dottrina sociale della Chiesa. A tal fine, esso intrattiene relazioni con le Conferenze Episcopali, offrendo la sua collaborazione affinché siano promossi i valori concernenti la giustizia, la pace, nonché la cura del creato.”
Eugenio: Contemporaneo di Cristo. (p. F. Jetté)
Eugènio de Mazenod (1782-1861)
Vescovo di Marsiglia, fondatore della Congregazione
dei Missionari Oblati di Maria Immacolata
CARLO GIUSEPPE EUGENIO DE MAZENOD fece la sua entrata in un mondo destinato a cambiare molto rapidamente. Nato a Aix-en-Provence, nel sud della Francia, il 1° agosto 1782 sembrava che avesse ereditato sia rango che ricchezza dalla sua famiglia, entrata non da molto tempo nella nobiltà di toga. Lo scompiglio della rivoluzione francese venne a rovesciare tutto ciò per sempre. All’età di otto anni Eugenio fu costretto a fuggire dalla Francia con la sua famiglia, abbandonando tutte le proprietà e cominciando così un periodo di undici anni di esilio sempre più penoso.
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