La lettera

“Cosa succede? E il peggio è che ci stiamo abituando a questo … ah … oggi sì, è affondato un barcone … lì … tanti dispersi … Ma guarda che, questo abituarsi, è una malattia grave!” papa Francesco

Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato – papa Francesco – 01/09/2022

Papa Francesco

Cari fratelli e sorelle!

“Ascolta la voce del creato” è il tema e l’invito del Tempo del Creato di quest’anno. Il periodo ecumenico inizia il 1° settembre con la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato e si conclude il 4 ottobre con la festa di San Francesco. È un momento speciale per tutti i cristiani per pregare e prendersi cura insieme della nostra casa comune. Originariamente ispirato dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, questo tempo è un’opportunità per coltivare la nostra “conversione ecologica”, una conversione incoraggiata da San Giovanni Paolo II come risposta alla “catastrofe ecologica” preannunciata da San Paolo VI già nel 1970

“Verso un noi sempre più grande” di p.Stefano Messina omi (incaricato JPIC del settore italiano)

Questo è il tema che papa Francesco ha scelto per la prossima giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato del 26 settembre 2021.

Come Provincia Mediterranea OMI mi ritrovo in piena sintonia con l’invito di p.Jean-Hérick Jasmin, OMI, nostro Direttore Generale JPIC, per collaborare in rete. Papa Francesco ci spinge ad abbracciare una nuova identità comune, che sia quella di un “noi” inclusivo, nel rispetto delle reciproche differenze. Come famiglia oblata ci impegniamo perciò a costruire e custodire la fraternità universale, che è un’opera progressiva che fa convergere tutte le periferie del mondo verso un unico piano di reciproca appartenenza.

OMI-JPIC General Service as Implementation of Justice and Charity: How can we work together? | OMI World

ALLA SCOPERTA DEI SEGNI DELLA NATURA di Vincenzo Teodori

Introduzione alla lettura


Alla scoperta dei segni della natura è la cronaca di una perlustrazione in quota sulle tracce dei lupi. L’autore è un agente forestale in missione sui monti della Meta. E’ inverno. Nelle frasi semplici e concise risuonano anima e paesaggio, bellezza e silenzio. Quando il vento si alza e comincia ad annuvolarsi subentra lo sgomento. Nebbia e oscurità incombono. La cronaca muta in monologo interiore e fiorisce di riflessioni strutturalmente complesse. Tra speranza e spavento, la natura può mutare da “madre” a “matrigna”, ma continua a guidare, chi sa leggerne i segni, alla rivelazione del suo Architetto. La natura è la “perla della Creazione”, segno della generosità di Dio di cui l’uomo deve farsi custode.

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