Arcidiocesi di Cagliari – UPSL – Comunicato circa l’ipotesi di deposito di rifiuti radioattivi in Sardegna – 07 01 2021

L’Ufficio per la Pastorale Sociale e Lavoro, Pace e Salvaguardia del Creato della Diocesi di Cagliari, d’intesa con l’Arcivescovo, esprime profonda preoccupazione per l’individuazione, tra le aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito dei rifiuti radioattivi di tutta Italia, anche di 14 siti in Sardegna comprendenti, tra gli altri, territori ricadenti nella Diocesi di Cagliari (Nurri, Gergei, Villamar, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Guasila e Ortacesus).

APPELLO dei leader della Chiesa cattolica di tutto il mondo : «Armi nucleari fuorilegge, atto di pace e di giustizia» (Avvenire 22/01/2021)

Noi, leader della Chiesa cattolica di tutto il mondo, accogliamo con favore l’entrata in vigore il 22 gennaio 2021 del Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari.

Siamo incoraggiati dal fatto che la maggioranza degli Stati membri delle Nazioni Unite sostenga attivamente il nuovo trattato attraverso l’adozione, le firme e le ratifiche. È giusto che la Santa Sede sia stata tra i primi Stati ad aderire all’accordo nel 2017. Inoltre, i sondaggi dell’opinione pubblica mondiale dimostrano la convinzione globale che le armi nucleari debbano essere abolite. La peggiore di tutte le armi di distruzione di massa è stata da tempo giudicata immorale. Adesso è anche finalmente illegale.

Messaggio per la 15ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato – 1° settembre 2020

Vivere in questo mondo con sobrietà,

con giustizia e con pietà (Tt 2,12)

Per nuovi stili di vita

In occasione della 15a Giornata Nazionale per la Custodia del Creato le preoccupazioni non mancano: l’appuntamento di quest’anno ha il sapore amaro dell’incertezza. Con san Paolo sentiamo davvero «che tutta la creazione geme e soffre le doglie del parto fino a oggi» (Rm 8,22).

Solo la fede in Cristo ci spinge a guardare in avanti e a mettere la nostra vita al servizio del progetto di Dio sulla storia. Con questo sguardo, saldi nella speranza, ci impegniamo a convertire i nostri stili di vita, disponendoci a «vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà» (Tt 2,12).

Un ritratto di Giovanni Santolini artigiano di Giustizia e Pace – di Michele Palumbo

Realizzare la propria vocazione costituisce una delle più grandi sfide per l’individuo contemporaneo ed è una delle condizioni che maggiormente influisce sulle finalità della propria esistenza. 

In tale ottica, l’incontro con padre Giovanni Santolini è un’esperienza che edifica, che arricchisce, che aiuta a  comprendere come vivere il proprio tempo in risposta al grande bisogno che c’è nel mondo di umanità. Uomo, prete, missionario, dal forte potere empatico e dalla contagiosa allegria, continua a conquistare, a oltre venti anni dalla sua morte,  le simpatie di chi lo incontra, seppure soltanto tra le righe delle sue memorie. Nel suo percorso di vita ha saputo coniugare la propria fragilità con scelte coraggiose, operate nel quotidiano, che portano a interrogarci su concetti quali “eroismo” e “santità”. 

La lettura di seguito proposta, semplice e accessibile, è una raccolta eterogenea di contributi che spazia dalle immagini alla poesia, da documenti originali a testimonianze dirette che ne celebrano il ricordo. I testi, lontani da ogni retorica da epitaffio,  ritraggono invece uno spaccato della “vita normale di un eroe”.

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Dizionario dei Valori Oblati

La povertà volontaria è sempre stata considerata un elemento essenziale della vita religiosa. Senza di essa non possiamo capire cosa significhi camminare sulle orme di Cristo che si è fatto servo (vedi Fil 2,7) e per noi si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà (vedi 2 Cor 8,9). Senza di essa, le condizioni essenziali per la consacrazione al servizio del Regno non sono soddisfatte: umiltà, distacco dalle cose terrene e totale disponibilità alla comunione e alla dedizione. Essa costituisce la beatitudine fondamentale del programma religioso di Gesù: “Beati i poveri di cuore, perché di essi è il regno dei cieli” (Mt 5,3). I poveri di cuore, quelli che hanno un cuore da povero, sono quelli che sono liberi e aperti a accogliere tutte le ricchezze del Regno. Questo è il valore evangelico primario della povertà volontaria. Tutti i religiosi la adottano come espressione del loro desiderio incondizionato di seguire Cristo e come segno della loro ricerca della carità perfetta.

REGIONE EUROPA PER JPIC P. SERGIO NATOLI, OMI COORDINATORE PER LA REGIONE EUROPA PER JPIC

La Congregazione dei Missionari Oblati di Maria immacolata ha un ufficio centrale presso la casa generale in Via Aurelia N° 290 – Roma (OMI JPIC | OMI World), per promuovere il servizio di Giustizia, pace ed integrità del creato, come aspetto integrante dell’impegno di evangelizzazione dei suoi membri e delle comunità apostoliche omi. Questo ufficio riunisce e coordina i responsabili del coordinamento del servizio JPIC dei differenti continenti. P. Sergio Natoli coordina il servizio svolto dagli Oblati in Europa.

Missione Povertà e Giustizia – (Missionari nell’oggi del mondo – Capitolo Generale 1986 )

Il fossato sempre più profondo che divide ricchi e i poveri nel mondo d’oggi è uno scandalo davanti al quale non possiamo stare indifferenti.

Nel terzo mondo vediamo largamente diffuse la miseria, la fame, la mortalità infantile, l’oppressione. Nei paesi sviluppati la brama di guadagno, la concorrenza, le tensioni producono nuovi poveri, numerosi e spesso senza voce: disoccupati, rifugiati politici, minoranze oppresse.

Ovunque nel mondo infierisce una grave forma di povertà: l’ignoranza del Vangelo e la perdita di ogni speranza religiosa.

CUSTODI DEL CREATO

Carissimi Confratelli Oblati, Consacrate e Laici della Famiglia Oblata,

facendo eco alla lettera del Padre Generale arrivataci qualche giorno fa, condivido con voi un pensiero, come piccolo contributo alla riflessione in questo tempo (1° settembre – 4 ottobre) dedicato al dono della creazione.

Nei mesi in cui siamo stati costretti al digiuno dell’aperto, abbiamo avvertito chiaramente che non siamo fatti per stare chiusi in casa. Siamo nati in un giardino bellissimo. L’aria buona, l’erba, gli alberi, i ruscelli, i fiori e i colori, i profumi, le montagne, gli spazi e i paesaggi sono il nostro habitat naturale. Ce lo ha regalato Dio.
Con una raccomandazione: “custoditelo” (Gn 2,15 1). Ci sarà un perché.

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Messaggio per la 14ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato – 1° settembre 2019

“Quante sono le tue opere, Signore” (Sal. 104, 24)
Coltivare la biodiversità
Imparare a guardare alla biodiversità, per prendercene cura: è uno dei richiami dell’Enciclica Laudato Si’ di papa Francesco. Esso risuona con particolare forza nel documento preparatorio per il Sinodo che nell’ottobre del 2019 sarà dedicato all’Amazzonia, una regione che è “un polmone del pianeta e uno dei luoghi in cui si trova la maggior diversità nel mondo” (“Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per un’Ecologia Integrale”, n.9).
La Giornata per la Custodia del Creato è allora quest’anno per la Chiesa italiana un’occasione per conoscere e comprendere quella realtà fragile e preziosa della biodiversità, di cui anche la nostra terra è così ricca. Proprio il territorio italiano, infatti, è caratterizzato da una varietà di organismi e di specie viventi acquatici e terrestri, a disegnare ecosistemi che si estendono dagli splendidi boschi delle Alpi – le montagne più alte d’Europa – fino al calore del Mediterraneo.